Festa per i primi 10 anni del TassoBarbasso

Cari amici, siete pronti a festeggiare i primi 10 anni del TassoBarbasso??? 🎂🍰🧁🥧Vi aspettiamo il 17 dicembre (sabato) alle 12 presso l’agritur BLUM a Strigno, un posto che ci ha affascinati e che condivide molto lo spirito del Tasso! https://agriturblum.com/. Sarà una bella occasione per trovarsi, soci storici e nuovi… Non mancate!
Nel pomeriggio, i nostri super sportivi Riccardo e Michele ci racconteranno le loro prodezze ciclistiche in giro per l’Europa. Ci serve raccogliere le prenotazioni entro il 12 dicembre, pensateci su… ma non troppo! 😁

Per prenotarsi, come sempre, compilate il modulo. Grazie! https://forms.gle/FtkvaFUuususfJyCA

Tasso in Val dei Mocheni il 16 ottobre 2022 ricordando Carlo Gandini

Itinerario ad anello, in gran parte su strade sterrate, con splendidi affacci sulla Valle dei Mocheni, luogo molto amato dal nostro socio Carlo Candini.

Circa 3,5 ore di cammino e dislivello moderato.

Programma di massima:
Ritrovo ore 8.30 al parcheggio imbocco Val Cava (loc. Rindel, Fierozzo).
Si prosegue per malga Plezn, poi verso i Prati imperiali, verso la Kaiserbisn Hitt. Rientro passando per Maso Bolleri e Maso Pista.

Per iscrizioni:
https://forms.gle/Di9E8dD5SDZYhCJF7
entro il 10 ottobre

In caso di maltempo l’escursione sarà spostata a data da definire.
Per info: info@tassobarbasso.it

Costo: per chi lo desidera, è previsto un pranzo a menù fisso presso una struttura locale. Il pranzo sarà a carico dei partecipanti e dovrà essere pagato in loco. E’ però necessaria la prenotazione (vedi modulo sopra). Per motivi assicurativi è necessaria tessera TassoBarbasso 2022 (12 euro).

“Per fortuna ci siamo persi”. Maurizio Serafini presenta il suo libro in sala consiliare a Levico il 16 febbraio 2022 alle 20.30

  1. TRAMA: Partire con una carovana di saltimbanchi attraverso il Sahara, affrontare pirati malesi e isole salgariane, realizzare un fotoromanzo satirico in Himalaya…
    20 storie surreale e vere di un giramondo spesso fuori dalle strade battute per comporre un inno allo spirito e folle del viaggiatore
  2. Per fortuna ci siamo persi è composto da 17 capitoli. I tre più lunghi sono ulteriormente divisi in tre paragrafi e raccontano del proibitivo viaggio del 1991 nella Birmania della guerra civile, dei tre viaggi in Mongolia, Africa e India con gli autobus surreali di Fausto, un anziano fricchettone umbro, e del rapporto simbiotico con tre auto, tre kangoo Renault in giro per il mondo: la bianca, la verde cipro e la grigia. E poi altri racconti brevi ambientati tra le montagne dei Sibillini, tra quelle albanesi, tra quelle himalayane o quelle dell’Atlante. A piedi verso Santiago di Compostela o nel Molise. In tenda nelle isole deserte o nelle foreste pluviali. Sono racconti tragici, tragicomici e onirici, volutamente sospesi nel tempo, senza il rispetto di una cronologia. Comun denominatore è la spasmodica ricerca di spazi e luoghi sconosciuti anche alle mappe, lontani dalle rotte turistiche e dal de ja vù, verso quell’esperienza unica e irripetibile che sola merita essere narrata. In ascolto, profondamente in ascolto, di quei segni e di quelle voci che ti chiamano, di quei genii loci che affondano più nel mistero delle cose piuttosto che nella ragionevole attività del cervello strutturato. Scrive l’autore: “Quante volte ho voluto fidarmi di un istinto anziché di un ragionamento. Quante volte in montagna ho camminato fuori sentiero, senza mappe e senza itinerari, come se cercassi l’ispirazione per un atto creativo. Quanti errori, quanti momenti difficili e quante piacevoli scoperte. Solo in queste situazioni si acuiscono i sensi, si accendono i radar della percezione e si è pronti, come gatti, a saltare alla reazione. È l’unico modo per non andare a cercare i luoghi, ma attendere che siano loro a trovarti. In un mondo in cui ormai essere esploratori è molto difficile, mi sono così concesso un modo tutto personale di farlo: viaggiare in attesa di perdersi”.
  3. Altro elemento portante di Per Fortuna ci siamo persi è il bisogno di allontanarsi da alcuni elementi considerati imprescindibili dalla contemporaneità come la tecnologia. La via che l’autore propone è quella di tornare ad una tecnologia antica, più empirica e meno legata alle macchine e soprattutto a un rapporto primario con la natura, specie quella più incontaminata. Ecco allora il desiderio di recuperare delle abilità legate all’ascolto, alla percezione e all’adattamento all’ambiente. “Senza la tecnologia che dà continue risposte alla nostra sete di conoscenza riemergono le sopite capacità ferine dell’uomo e riusciamo, finalmente, a riparlare di vera esplorazione. Le grandi esplorazioni erano viaggi nell’ignoto, dove la tecnologia sopperiva in minima parte ai bisogni di sopravvivenza e soprattutto era una tecnologia sperimentale e fallace. Alcune letture come il ritorno ai boschi di Henry Thoreau, o il reportage di Jon Krakauer sulla triste vicenda di Chris McCandless di Into the wild o il romanzo Orizzonte Perduto di James Hilton mi raccontavano di una ricerca di luoghi incontaminati, lontani dalla civiltà moderna corruttrice”

    Nel libro grande spazio ha il caso, la lettura del momento della realtà, la risposta essenziale, quella vera, senza elucubrazioni, quella giusta. Quante volte si presentano delle occasioni e non le sappiamo cogliere. Poi ci ripensiamo e ci mordiamo i gomiti. Oppure quante volte ci costruiamo un’aspettativa, poi non corrisposta, che ci fa soffrire e perdere di vista l’essenza delle cose. Se invece siamo disposti a tutto, ad essere pronti a saltare alla reazione della contingenza, a saper aspettare, ebbene è, in quel momento, che ci si aprono dinanzi porte e prospettive straordinarie. .

  4. Ecco, se c’è una novità, in questa letteratura di viaggio di Per fortuna ci siamo persi è che in fondo, anche di fronte alle difficoltà più ardue, esce sempre un sorriso. C’è un atteggiamento beffardo, grottesco e sarcastico che trapela continuamente. In fondo è una sorta di Trompe la morte, di presa in giro alla morte, di osservazione distaccata della realtà e di sé stessi. Insomma un tentativo ben riuscito di non prendersi troppo sul serio. I libri di avventura, di racconti di spedizioni, spesso, sono sempre troppo seriosi. Quando si rischia la vita spesso si è talmente concentrati a sopravvivere che non viene assolutamente da ridere. Ma una volta a casa, quando te la sei scampata, provi a ripensare a quei momenti e cerchi di capire quanta fortuna hai avuto.

Curriculum Maurizio Serafini

  • Laurea in Lettere e Filosofia – corso DAMS università di Bologna (1986) tesi di laurea in Etnomusicologia sulle cornamuse del mondo. Abilitazione guida escursionistica e ambientale (2014)
  • Specializzato nella produzione multimediale e nell’organizzazione di eventi di taglio etnografico e antropologico aventi come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico delle Regioni Montane.

EDITORIA

Tucci, l’esploratore dell’anima, curatore del catalogo fotografico della mostra omonima (2001)

Non sono un intellettuale, curatore dell’antologia degli inediti di Giuseppe Tucci (2018)

La guida del Cammino Francescano della Marca, con Luciano Monceri (2020)

MOSTRE

curatore Tucci, l’esploratore dell’anima – dedicata al grande orientalista Giuseppe Tucci

(Macerata, Pennabilli, Roma, New Delhi)

ORGANIZZAZIONI

direttore artistico di Terra di Teatri – festival della Provincia di Macerata (5 edizioni)

sceneggiatore e direttore artistico di Bellente il brigante (biennale) – approfondimento storico in spettacolo sulle vicende del brigante Pietro Masi di Appignano (MC) (6 edizioni)

direttore artistico di Montelago Celtic Festival – festa celtica dell’Appennino umbro-marchigiano (18 edizioni)

REGIE

Nel Regno della Sibilla – sulle leggende dei Monti Sibillini (2001)

Corpo di guerra – sull’eccidio dei partigiani di Montalto di Cessapalombo (MC) (2002)

La pietra altrove – sul recupero delle cave (2003)

Bellente il Brigante – sulle bande ribelli delle Marche (2005)

Gli Orchi di Itallica – spettacolo fantasy in grotta (2011)

Come Aengus venne incenerito dal drago – spettacolo fantasy sul lago sui cavalieri di San Giorgio (2013)

La principessa delle rocce – spettacolo fantasy sui massi erratici (2014)

Succo di Marca – lungometraggio video (2014)

Montelago il film – docufilm (2021)

CAMMINI

  • Organizzatore e guida di 12 spedizioni himalayane
  • Presidente e organizzatore associazione culturale di viaggiatori VianDante
  • Ideatore, organizzatore e guida dei Cammini Francescani delle Marche – Cammino Francescano della Marca (da Assisi ad Ascoli Piceno), Via di Francesco per Gerusalemme (da Assisi ad Ancona) e Sentiero dei Fioretti (da Sarnano a San Leo)

MUSICA

– fondatore e musicista del gruppo di ricerca etnica OGAM
– fondatore e musicista del gruppo di vernacolo marchigiano I VINCISGRASSI
– fondatore e musicista del gruppo di rock celtico MORTIMER MC GRAVE

  • 12 produzioni discografiche
  • 37 anni di attività concertistica
  • direttore del progetto SUONAR LONTANO (2020/2022)

26 settembre 2021 referendum propositivo Distretto biologico trentino

Domenica 26 settembre 2021 ci sarà un’uscita tassa sul territorio, ma dalle 6 alle 22 si vota in Trentino per il referendum propositivo sul Distretto biologico. Quindi tanti aspetti d’interesse per i tassi. L’obiettivo è quello di arrivare al quorum del 40%, quindi circa 177mila trentini alle urne.

Il Festival Itaca 2021 in Trentino

Presentazione degli appuntamenti dell’edizione 2021 del Festival Itaca (https://www.festivalitaca.net/), festival del turismo responsabile, in Trentino. L’evento si è tenuto il 20 settembre 2021 al tendone di viale Stazione a Caldonazzo. Hanno partecipato Giancarlo Orsingher (Rete delle riserve del fiume Brenta), Elisabetta Wolf (sindaca di Caldonazzo), Pierino Caresia (Commissario della Comunità di valle Alta Valsugana-Bersntol), Lucia Ferrai (Filos eventi), Linda Martinello (associazione TassoBarbasso), Stefano Marighetti (Selva Green).

Del Festival Itaca ha scritto anche Patrizia Niccolini su L’Adige del 20 settembre 2021

Tassobarbasso nel Lomaso

Iris Parisi del direttivo Tasso ci ha predisposto per sabato 11 settembre un interessante giro del Lomaso. Partendo dal Convento di Campo Lomaso ci siamo indirizzati a Castel Campo, dove la marchesa ci ha condotto nel suo maniero, nei campi di agricoltura conservativa, nella chiesetta di San Nicolò.

I tassi non restano mai affamati o assetati e infatti il punto ristoro è stato a Stumiaga a Cà de Mel . Come sono mansuete le api carniche nel loro gabiot di volo! Tappa storico archeologica nel primo pomeriggio con le celebri palafitte di Fiavè.

Per finire il giro, all’interno dei produttori enogastronomici del Deges, siamo passati a scoprire i segreti del Panificio Ceres. Chiusura fra le 50 vacche dell’azienda agricola Fontanel.

Siccome ci piace molto fare questi giri tra ambiente, storia, cultura ed enogastronomia, se ci sono altre zone che meritano di essere viste in questo modo, fatevi avanti e contattateci. Bleggio e Lomaso li abbiamo già apprezzati alla stragrandissima in due occasioni.

Tassi nella storia. Il Lomaso ci aspetta l’11 settembre

Andremo a vedere Museo delle Palafitte, Archeo Parco Natura di Fiavè, Castel Campo e degusteremo al solito prodotti locali

Escursione ad anello alla scoperta della storia e delle aziende del territorio. Il percorso è molto facile, si snoda su un territorio pianeggiante o con dolci pendenze, adatto a tutti.Il costo dell’escursione (18 euro) comprende l’ingresso al Museo delle Palafitte e all’Archeo Parco Natura di Fiavè, al Castel Campo e la degustazione di prodotti locali.L’attività è organizzata grazie al supporto di DEGES (Diffusione Enogastronomica Giudicarie Esteriori.

Ore 8 ritrovo presso Piazzale Zuffo
Ore 9.00 ritrovo a Campo Lomaso presso ex Convento
Per iscrizioni (entro il 10 settembre): https://gat.to/w79qz 

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